“Non si nasce razzista, si diventa. C’è una buona e una cattiva educazione. Tutto dipende da ch educa, sia nella scuola come a casa” . Questa una della frase più efficaci di un libro attualissimo anche se scritto 15 anni fa: “Il razzismo spiegato a mia figlia” di Tahar Ben Jelloun. Efficace anche un’altra frase dello scrittore marocchino “Dunque,se riassumo bene il razzismo nasce: dalla paura, dall’ignoranza, e dalla bestialità”. In questo libro edito da Bompiani il romanziere e giornalista che da anni vive a Parigi rielabora un complesso dialogo con la figlia di dieci anni dopo che con lei, bambina allora di 10 anni, si era trovato a manifestare il 22 febbraio del 1997 contro il progetto di legge Debrè che rivedeva l’ingresso e il soggiorno in Francia degli stranieri. Durante la manifestazione e subito dopo Ben Jelloun riflette sulla frase della figlia Meriem: “ Dimmi papà che cos’è il razzismo?”. Lo scrittore marocchino raccoglie le idee e la sfida di far comprendere a una bambina e alle sue amiche questo tema con semplici parole e allo stesso tempo con esempi della vita di tutti i giorni. Viene fuori un libro non solo destinato ai ragazzi ma utile a tutti anche agli adulti anzi l’appello maggiore è proprio a questi perché sono loro che possono inculcare il razzismo nei propri figli. Tahar Ben Jelloun riesce nella sua operazione con una azione che vede lui padre, adulto e già persona con notevole bagaglio culturale inchinarsi ai dubbi e alle domande di una bambina e con lei rileggere insieme e interpretare i dubbi e i dilemmi di uno dei grandi temi degli ultimi secoli di storia del’umanità quello della paura verso lo straniero, l’ignoto e il colore della pelle e ci riesce bene! Vale la pena consigliare la lettura nelle scuole di ogni ordine e grado (come si diceva un tempo). Dario De Vecchis
Tahar Ben Jelloun, Il razzismo spiegato a mia figlia, Bompiani , pagg.210, 10 euro