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ECO DEL LIBRO – CIRCOLO LETTURE CORSARE – RECENSIONE L'AMORE CI FARA' A PEZZI

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Un'estate di libri è quella che ci propone il Circolo Letture Corsare con la rubrica Eco del Libro del giornale Eco di Torino.
Questa è la volta di Dario De Vecchis che ci propone il libro "L'amore ci farà a pezzi" di Andrea Malabaila

cacciolati eco di torino
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Nell'articolo si legge:

 

Recensione: L’amore ci farà a pezzi, di Andrea Malabaila (Eco del Libro)

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31 / 05 / 2011 – Recensione numero trentacinque per il settimanale appuntamento con la lettura da noi consigliata, attraverso la rubrica "Eco del Libro".

L’amore può essere definito un campo da tennis? Leggendo il romanzo di Andrea Malabaila “L’Amore ci farà a pezzi” potremmo anche tentare di concordare con tale raffigurazione, anche se non ci piace questa sorta di sfida a due nella quale l’avversario, in questo caso la donna che si ama, può diventare odioso durante il gioco. Ma che amore è quello che con il tempo rischia solo di diventare un’ossessione? Il libro è il tentativo di delineare una storia amorosa che si svolge ai nostri giorni. Nasce attraverso il mondo virtuale delle chat e cresce sui campi da tennis, con riferimenti e parallelismi sulla vita che scorre inesorabile. Al centro del racconto un tennista italiano, Andy, ormai al termine della sua carriera, fatta di scarsi acuti e molte sconfitte dovute anche al suo carattere, e una ragazza tedesca, Monika, anche lei tennista, che, al contrario, sta scalando le classifiche di uno dei giochi più belli al mondo. La trama della vicenda piena di romanticismo ripropone i rituali tormenti, le cocenti passioni, le smodate gioie e amare depressioni che accompagneranno i due protagonisti. Può apparire stucchevole e con poca dinamica il testo ma gustatelo perché riesce a scavare nei luoghi più oscuri dei sentimenti umani, soprattutto nelle visioni letterarie di Malabaila, che diventano una piacevole scoperta. La sensazione per chi leggerà il libro è quella di trovarsi davanti ad una articolata e complessa maturità di un giovane scrittore trentenne disincantato e conscio delle difficoltà che la vita riserva. Non ci sono solo facili conquiste, ma anche quelle tormentate, nonché prolungate battute d’arresto, dalle quali l’unico obiettivo è quello di riemergere per riprendere la strada….

(Dario De Vecchis)

L’amore ci farà a pezzi
di Andrea Malabaila
Azimut
160 pagine
11 euro

RECENSIONE LIBRO: LE APPARENZE ALL'ALBA

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Ecco una nuova recensione di libro apparsa su Eco di Torino nella rubrica Eco del Libro:

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Recensione: Le Apparenze dell’Alba, di Teodora Trevisan (Eco del Libro)

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24 / 05 / 2011 – Recensione numero trentaquattro per il settimanale appuntamento con la lettura da noi consigliata, attraverso la rubrica "Eco del Libro".

Le Apparenze dell’Alba” un titolo accattivante per un noir, un bel noir della scrittrice veneziana ma torinese di adozione Teodora Trevisan. Fin dall’incipit il racconto attrae il lettore. E’ l’alba di un giorno freddo e Agnese, una anziana signora, va a buttare la spazzatura, ma alzando il cassonetto della raccolta dei rifiuti trova un braccio dal quale spicca un’unghia laccata di rosso. Un urlo e poi il ritorno a casa. Agnese vive in un appartamento di un condominio a Grugliasco , è sola e riflette su quella visione. Una visione alla quale nessuno crede ad iniziare da suo figlio Ernesto, un ex professore che ha deciso di interrompere la sua carriera scolastica e rifugiarsi tra i boschi del pinerolese con la sua compagna Silvia per intraprendere il mestiere di ebanista. Il racconto sovrappone più trame, trame di vita quotidiana di personaggi che vivono nel condominio di Agnese, clienti di Ernesto e amici e parenti dei protagonisti. Tra questi c’è il ricco imprenditore Grasso e la sua oscura moglie che commissiona ad Ernesto la ristrutturazione di una bella villa, l’odioso vicino di casa Pignataro e l’ex commissario Parisi che vive anche lui nel condominio di Agnese e al quale viene recapitata una lettera anonima. Nell’intreccio delle storie si inserisce una voce misteriosa femminile che scandisce gli avvenimenti, che appare forviante ma che traccia le coincidenze, i piccoli misteri, le stranezze e i timori delle vicende che ruotano attorno ai personaggi. Quel braccio e il suo mistero sta sullo sfondo di un racconto che è gustoso nelle sue descrizioni di Torino, della sua periferia e del territorio di provincia ma anche degli ambienti casalinghi nei quali vivono i personaggi. Con gusto Trevisan descrive gli ambienti con quelle spigolature frutto della sua professione che la vede impegnata nel suo lavoro come esperta di pubblicazioni enogastronomiche e di divulgazione scientifica in agricoltura. Un libro da leggere con leggerezza e magari con un buon sorso di vino e perché no pensando di essere nella stanza dei libri della casa di Ernesto e Silvia. Buona lettura!

(Mauro Colliandro)

Le Apparenze dell’Alba
di Teodora Trevisan
Neos Edizioni
164 pagine
15 euro

ECO DEL LIBRO – CIRCOLO LETTURE CORSARE – RECENSIONE LIBRO MILLE ANNI CHE STO QUI

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Dopo una piccola pausa ecco che prosegue la fervida ed interessante collaborazione del Circolo Letture corsare con l'Eco del libro, nota rubrica di recensione di libri organizzata e promossa dal giornale "Eco di Torino".
Questa è la volta di Dario De Vecchis che ci propone il libro "Mille anni che sto qui" di Mariolina Venezia.

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Recensione: Mille anni che sto qui, di Mariolina Venezia (Eco del Libro)

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10 / 05 / 2011 – Recensione numero trentatre per il settimanale appuntamento con la lettura da noi consigliata, attraverso la rubrica "Eco del Libro".

E’ questione di tempo… Quanto è lungo il nostro tempo? La nostra vita e le tante vite che le passano accanto e vivono brevi o lunghi momenti, quanta capacità hanno di dare un senso alle azioni che producono? La staticità dell’ambiente è sinonimo di durezza o di forte fragilità? Le domande si affollano alla fine della lettura del bel romanzo di Mariolina Venezia “Mille anni che sto qui”. Quando si legge questo romanzo storico si pensa che il paese di Grottole, in Lucania, non sia poi tanto diverso dal paese dove si è nati, o da quello nel quale si è vissuto o si vive. Si pensa alla propria famiglia, numerosa e antica nel caso di nonna Candida, la protagonista del racconto, con quasi due secoli di storie tramandate, celate, rilevate o stravolte per convenienza. Nelle vicende della famiglia di Candida, protagoniste positive sono le donne, anche se si piegano all’idea del maschio padrone. La società raccontata è senza dubbio maschilista; l’uomo conta, decide, come nel caso di don Francesco che sposa la contadina amante Concetta, la quale dopo sei femmine partorisce l’unico maschio; e per ironia della sorte, da adulto, amerà farsi fotografare da donna! Al contrario, le donne di Grottole legano la comunità nei vari ricordi di Candida. Le donne regnano, con amori e dolori che attraversano la storia del paese lucano, dell’Italia e del mondo, dall’unità della nostra nazione alla caduta del muro di Berlino. Candida tesse una tela come una novella Parca di tutti i personaggi, racconta la vita e la morte nel gioco naturale che esalta soprattutto gli anziani come i custodi preziosi della memoria. E’ stata brava Mariolina Venezia a intrecciare queste storie, con uno stile che solca i migliori tratti della letteratura meridionale e nazionale. Racconti che si bagnano nel verismo e nella poesia, con diversi tratti di “realismo magico”. Mariolina Venezia ci da anche una visione diun Sud che subisce le trasformazioni con storie di padroni e cafoni, di uomini e donne. Storie di emigranti che, partendo, portano con loro la propria terra e la voglia di riscatto, ma che ritornandovi non ne ritrovano la purezza. Come nel caso dell’amara constatazione di Gioia, la nipote di Candida, che al ritorno a Grottole non trova più campagna a perdita d’occhio ma alla sua vista si interpone sempre qualcosa: un pilone, un cartellone pubblicitario, oggetti di “sviluppo” senza anima.

(Dario De Vecchis)

Mille anni che sto qui
di Mariolina Venezia
Einaudi
224 pagine
15 euro

ECO DEL LIBRO – CIRCOLO LETTURE CORSARE – RECENSIONE LIBRO RITORNO A CASA

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Ecco una nuova recensine di libri apparsa sul giornale Eco di Torino in collaborazione con lo staff del nostro circolo letture corsare. quseta è la volta di Dario De Vecchis che ci propone il libro Ritorno a casa di N. Radojcickane

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Recensione: Ritorno a casa, di Natasha Radojcic-Kane (Eco del Libro)

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07 / 06 / 2011 – Recensione numero trentasei per il settimanale appuntamento con la lettura da noi consigliata, attraverso la rubrica "Eco del Libro".

Un libro dal sapore amaro quello che vi proponiamo e che ricorda la guerra nei Balcani scoppiata vent’anni fa. "Ritorno a casa", della scrittrice slava Natasha Radojcic-Kane, è un'opera letteraria che riflette sul dopoguerra e sugli enormi strascichi che porta nelle esistenze di chi ha subito il conflitto e cerca un riscatto che non trova. Il protagonista del libro, Halid, ha infatti molti conti in sospeso nel suo paese e il ritorno a casa sarà pieno di momenti amari e pieni di riflessioni. Halid è un soldato che torna da Sarajevo fregiandosi del titolo di eroe ma così non è. Fa i conti con una realtà che nonostante le vicende della guerra è rimasta immutata nelle sue divisioni religiose, politiche e razziali. Halid ha voglia di cambiare ma non può e forse non vuole liberarsi del passato; ha voglia di incontrare la madre ma l'arrivo a casa è ritardato di continuo da diversioni e incontri di vecchi amici, nemici e amori. Ha con se infatti molti soldi che sono frutto di una brutta vicenda avvenuta in prima linea. Si vuole disfare di quel bottino macchiato di sangue, del giovane sangue di una donna. Pensa di riscattare con i soldi un figlio mai riconosciuto ad una donna che lo tiene in ostaggio. Non vi riesce e allora gioca una terribile partita a carte con l'avversario più terribile: il capo degli zingari del villaggio. Un uomo attorniato da persone temibili e giovani donne disposte a tutto. Gioca e perde. Capisce così che nessuno vuole capire il suo dramma e l'unica motivazione delle persone che gli sono accanto è quella di togliergli il suo tesoro.
Questa opera prima della Radojcic-Kane, è sicuramente un ottimo libro scritto con freddezza, in uno stile rigoroso per i fatti e i gesti raccontati e ci da sicuramente con lucidità il quadro di una Bosnia ancora oggi attaversata dall'odio e da una guerra che “brucia sotto la cenere”.

(Dario De Vecchis)

Ritorno a casa
di Natasha Radojcic-Kane
Adelphi
176 pagine
13,50 euro

ECO DEL LIBRO –> CIRCOLO LETTURE CORSARE per "Il cavallo a dondolo"

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Continua il consueto ma mai solito appuntamento con le recensioni di libri "Eco del Libro" per il giornale multimediale "Eco di Torino", coordinato con il supporto del nostro validissimo staff del Circolo Letture Corsare
Questa è la volta di Mauro  Colliandro che ci propone il libro "Il cavallo a dondolo" di Enrico Job.

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Recensione: Il Cavallo a dondolo, di Enrico Job (Eco del Libro)

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03 / 05 / 2011 – Recensione numero trentuno per il settimanale appuntamento con la lettura da noi consigliata, attraverso la rubrica "Eco del Libro".

Vi proponiamo una storia d’amore, un’amore intenso, tragico e amaro. Una storia d’amore che va oltre la vita e che nella vita si è alimentata con il ricordo, anche dopo le vicende materiali del rapporto. Ambientata in parallelo tra il 1861 e il 1901, a Venezia, la storia è quella di un uomo, prima giovane e povero istitutore veneziano di nobile famiglia decaduta e poi anziano professore attanagliato dalla nostalgia. Achille, il nome del protagonista, da giovanissimo partecipa come volontario garibaldino alla guerra d’indipendenza. Il ricordo della battaglia, del sapore della morte, ritorna. I pensieri rimangono indelebili nella sua mente, anche nei momenti più felici della sua intensa vita. Le disgrazie e le avversità economiche, con la morte del padre, fanno cadere in disgrazia la sua famiglia. La madre trova ospitalità dalla sorella e il giovane viene assunto come istitutore presso i Zanin, ricca e nobile famiglia veneziana. Si invaghisce della contessa Lia, una giovane donna dì circa trent'anni. Il ragazzo è subito preda di una passione che travolgerà anche la donna, in un rapporto intensamente erotico, ma per il ragazzo carico d'amore. Un sentimento che l'amante, affetta da ninfomania, non prova o almeno non crede di provare e nel mezzo di una vacanza lascerà lui per inseguire le sue pulsazioni erotiche. Molti anni dopo Achille sposato e padre di tre figlie, vive ancora il ricordo della splendida Lia e dell’ultimo incontro avvenuto con la donna nella stanza di un manicomio. L’anziano Achille, deluso, trova conforto e un senso alla sua vita nelle sue bambine e nell'incanto della loro giovane età. La storia arriva ai giorni nostri nella vecchia casa di campagna di Achille, dove si aggirano i fantasmi dell’uomo e della sua famiglia. Le loro voci rendono note le future felici vicende ma anche l’infelicità della figlia minore di Achille, pure lei lì, ombra come lui. Quella piccola divenuta con il tempo madre della voce narrante della storia che ha un grande desiderio, stare accanto al fantasma materno e giocare con quel cavallo a dondolo, custodito nella soffitta. Questa è la storia de “Il Cavallo a dondolo”, buon libro scritto da Enrico Job con grande eleganza. Raffinato ed elegante, dobbiamo sottolineare di Job anche la pregevole fattura stilistica nella descrizione dell’epoca, in particolare gli ambienti e i paesaggi immersi nell'Italia post risorgimentale e di inizio Novecento.

(Mauro Colliandro)

Il Cavallo a dondolo
di Enrico Job
Frassinelli
152 pagine
16 euro

ECO DEL LIBRO –> CIRCOLO LETTURE CORSARE per La terra dei gamberi e dei balanta

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31 ^ esima recensione di libri per la rubrica "Eco del Libro" promossa dall'Eco di Torino in collaborazione con l'attivissimo circolo letterario Borgarese "Circolo Letture Corsare". Questa è la volta del nostro capitano corsaro Dario De Vecchis che ci propone il libro "La terra dei gamberi e i sentieri dei Balanta" di Daniele Chiarella, Guerrino Babbini e padre Armando Cossa.

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Recensione: La Terra dei Gamberi e i Sentieri dei Balanta, di Chiarella-Babbini-Cossa (Eco del Libro)

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26 / 04 / 2011 – Recensione numero trentuno per il settimanale appuntamento con la lettura da noi consigliata, attraverso la rubrica "Eco del Libro".

Parole e Musica edizioni, la casa editrice di Borgaro Torinese annuncia l’uscita di un nuovo libro che si affianca ai nove già pubblicati in sei anni: di Daniele Chiarella, Guerrino Babbini e padre Armando Cossa, “La Terra dei Gamberi e i Sentieri dei Balanta”.
120 pagine nelle quali gli autori raccontano le loro esperienze africane in Camerun e in Guinea. Un libro scritto da persone che sanno mettersi in gioco e che non si fanno problemi. Si sono incontrati e hanno detto “scriviamo quello che abbiamo visto con i nostri occhi, quello che abbiamo provato e quello che possiamo costruire per l’Africa”.
Già, costruire per l’Africa! Un obiettivo che per Chiarella, tornato dal Camerun dove ha fatto conoscere la canzone d’autore italiana e suonato con bravi musicisti locali, è diventato un chiodo fisso. Raccogliere fondi per comprare strumenti e donarli ai musicisti camerunesi, per aprire scuole di musica ma non solo. Daniele Chiarella ricorda infatti che “in particolar modo serviranno a finanziare un progetto di stampa di un opuscolo da colorare destinato ai bambini delle scuole inferiori africane con l’intento di divulgare 5 semplici regole di igiene basilare per diffondere e propagandare una cultura di salute e pulizia anche in condizioni disagiate”.
Il libro porterà il lettore a conoscere anche l’impegno di Babbini, e i suoi amici di “Abalalite”, portato avanti in Guinea, insieme alla popolazione dei Balanta Brassa. Di questi ultimi padre Armando descrive al meglio le tradizioni.
L'obiettivo, oltre a coinvolgere i lettori in un atmosfera unica, è quello di raccogliere fondi destinati ai progetti in Guinea e in Camerun. Gli autori sottolineano anche che “non tragga in inganno la prima parte del titolo “La terra dei Gamberi…” non vogliamo arretrare anzi la nostra volontà è quella di camminare fianco a fianco a queste popolazioni con reciproca dignità e rispetto”.

(Dario De Vecchis)

La Terra dei Gamberi e i Sentieri dei Balanta
di Daniele Chiarella, Guerrino Babbini e padre Armando Cossa
Parole e Musica edizioni
120 pagine
5 euro

CIRCOLO LETTURE CORSARE –> ECO DEL LIBRO per SOLEA di J.RIZZO

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Sempre puntuale e sempre ricco di novità è l'appuntamento con la rubrica di recensione di libri "Eco del Libro" nato dalla collaborazione tra il giornale multimediale L'Eco di Torino e lo staff del Circolo Letture Corsare.

Questa è la volta di Mauro Colliandro che ci propone il libro "Solea" di Jean Claude Izzo

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Recensione: Solea, di Jean Claude Izzo (Eco del Libro)

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19 / 04 / 2011 – Recensione numero trenta per il settimanale appuntamento con la lettura da noi consigliata, attraverso la rubrica "Eco del Libro".

Solea, un meraviglioso pezzo di Miles Davis, è il titolo di un “gustoso” libro di Jean Claude Izzo, il grande scrittore marsigliese che in molti rimpiangono per la sua morte precoce. Nel libro, che fa parte di una trilogia, pubblicato dalle Edizioni e/o, ritroviamo tutta la carica umana dello scrittore e dei personaggi che ha creato negli anni e che hanno come scenario costante Marsiglia e la sua realtà urbana. Una città ricca di descrizioni chiaroscure che ci incanta ogni volta che incontriamo i libri di Izzo. La vicenda questa volta parte da un antefatto per poi entrare nel racconto vero e proprio. Un antefatto che vede come protagonista Babette giornalista free-lance che con caparbietà e costanza segue da tempo una inchiesta sulla Mafia. Questo suo impegno è preso di mira dall’organizzazione criminale che per arrivare all’obiettivo di uccidere la donna ne segue le tracce tra Italia e Francia seminando attorno a lei una lunga scia di sangue di amici e conoscenti. La mafia per colpire lei la cerca anche nella città natale di Marsiglia sperando di far parlare con i suoi metodi un suo grande amico: Fabio Montale. L’uomo è un ex poliziotto, quasi anarchico vive una vita alla giornata senza troppi obiettivi ma con la consapevolezza di volersi lasciare alle spalle quel puzzo di morte che lo perseguita da anni. Ha alcuni amici fedeli, locali semplici dove rifugiarsi, ascoltare musica jazz e bere pastis, luoghi dell’anima e pochi ma intensi amori che lo cullano, inebriano ma che sono il frutto della sua costante tristezza. Le donne: quella ideale Lole che lo ha lasciato e quella fatale Sonia uccisa da sicari mafiosi per spregio. Donne come il commissario Héléne Pessarye che comprende quello che Montale nasconde perché vuole farsi giustizia da solo della morte di Sonia. La trama è un susseguirsi di colpi di scena ma è ricca di spunti di riflessione sulla nostra società contemporanea che arricchiscono la lettura e che potrebbero essere da soli spunto per altri libri. C’è poi un dato che ci fa piacere far emergere della scrittura di Izzo: i richiami al sud dell’Italia che lui intreccia con quelli del sud della Francia facendo così cadere tanti steccati e pregiudizi tra italiani e francesi. Gustosa quanto mai per uno scrittore di noir anche la descrizione di piatti e bevande come ci hanno abituati ad assaporare altri campioni di questo filone come Camilleri, Montalbano o il mitico Rex Stout creatore di Nero Wolfe. Leggetelo, godetevelo!

(Mauro Colliandro)

Solea
di Jean Claude Izzo
Edizioni e/o
225 pagine
8 euro

ECO DEL LIBRO –> CIRCOLO LETTURE CORSARE Recensione libro "Requiem per un'adolescenza prolungata!

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Continua sempre più ricca la rubrica di recensinoe libri "L'Eco del libro" del giornale multimediale L''Eco di Torino.
Questa è la volta di Mauro Calliandro che propone il libro "Requiem per un'adolescenza prolungata" di Marco Basonetto.

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Recensione: Requiem per un'Adolescenza Prolungata, di Marco Bosonetto (Eco del Libro)

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12 / 04 / 2011 – Recensione numero ventinove per il settimanale appuntamento con la lettura da noi consigliata, attraverso la rubrica "Eco del Libro".

Requiem per un’adolescenza prolungata” di Marco Bosonetto è un libro che al di là della vivacità stilistica dell’autore è geniale per i contenuti che trasmette ed è per questo che vogliamo consigliarne la lettura. Il tema che emerge fin dal titolo è uno di quelli che ha attraversato l’opinione pubblica negli scorsi anni con l’introduzione dell’espressione: "i bamboccioni". Un termine che ha messo alla gogna una intera generazione di giovani che commette il “reato” di continuare a rimanere nelle casa dei genitori senza pensare al proprio avvenire. Geniale quindi l’idea di scrivere una storia non certo paradossale. Come tutte le storie anche “Requiem..” ha un protagonista con un nome sintomatico Candido se poi ci aggiungete il cognome Neve ottenete subito un bel quadro del personaggio. Bosonetto descrive questo giovane con molta ironia ma anche con un filo di complicità che emerge alla conclusione del libro. Il protagonista vive a Torino, inconsapevole di quello che gli sta per accadere che la sua stessa esistenza è vissuta inconsapevolmente. Siamo nel maggio del 2013 e un decreto governativo impone una campagna per “lo sradicamento dell’adolescenza prolungata”. Arriva il 29 maggio e il caro Cosimo che abita sullo stesso piano della casa paterna, in un alloggio lasciato dalla nonna, come al solito si reca dai suoi genitori. E’ una azione rituale viste le sue condizioni economiche e occupazionali, ma la porta questa volta non si apre. Dietro alla porta i suoi genitori sono costretti a rimanere fermi da un solerte poliziotto delle CSAP (campagna sradicamento adolescenza prolungata). Sono gli stessi genitori, con qualche ritrosia della madre, ad avere denunciato il figlio che non capisce subito la situazione e che sentendo strani rumori provenire dall’alloggio pensa ad un sequestro. Corre alla polizia ma qui un arcigno commissario gli sbatte la cruda verità in faccia e da quel momento per Cosimo è tutto un susseguirsi di gustose quanto intrigate Situazioni. Situazioni che si svolgono tutte in un giorno e che gli daranno la possibilità di comprendere il mondo ad iniziare dalla sua personale condizione, per passare all’amore, alla riflessione sulla famiglia, al disprezzo per i politici e per il mondo sommerso che condiziona l’emerso celandosi abilmente. Si esce anzi non si esce dalla storia visto l’annuncio finale con molte domande e con relative convinzioni che, al di là del tono ironico usato da Bosonetto, la condizione umana e le sue fasi possono essere dettate da leggi scritte e non scritte, ma che per l’evoluzione della nostra odierna società pone a chi ci vive la legge della trasformazione sociale a velocità sempre più disumane rispetto alla saggezza del crescere con graduale lentezza!

(Mauro Colliandro)

Requiem per un’Adolescenza Prolungata
di Marco Bosonetto
Edizioni Meridiano Zero
124 pagine
10 euro

ECO DEL LIBRO –> CIRCOLO LETTURE CORSARE Recensinoe del libro "La casa di Tolkien"

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Gustoso appuntamento anche oggi con la rubrica ECO DEL LIBRO, nata dalla collaborazione del nostro Circolo Letture Corsare con il giornale mediatico ECO DI TORINO. Questa settimana è la volta del nostro capitano corsaro Dario De Vecchis che ci propone il libro di Andrea Pedana e Roberta Pellegrini dal titolo "La casa di Tolkien".

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Nell'articolo si legge:

Recensione: La Casa di Tolkien, di Andrea Pedana e Roberta Pellegrini (Eco del Libro)

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05 / 04 / 2011 – Recensione numero ventotto per il settimanale appuntamento con la lettura da noi consigliata, attraverso la rubrica "Eco del Libro".

Quello che proponiamo è un romanzo ironico, che “corre” veloce nella scrittura per alcuni tratti ma in certi si ferma a riflettere. Un romanzo che va letto con la convinzione che nel raccontare le situazioni descritte vi possono essere più visuali, angolature e modalità di partecipazione alla giostra della vita. In questo, per noi, sta la lezione e il messaggio de “La casa di Tolkien”, una storia divertente che mette assieme gli abili e i diversamente abili, sotto le sapienti mani di Andrea Pedana e Roberta Pellegrini.
Non aspettatevi una rivisitazione del “Signore degli anelli". I personaggi di questo romanzo vivono tutti a Torino, nei pressi della Gran Madre, nell’anno di grazia 1999 quando alla città della Mole fu assegnata le Olimpiadi invernali del 2006, ma soprattutto le Paralimpiadi. Una notizia che fa da sfondo alle storie di personaggi dalle vite molto diverse. Siamo al civico 8 di piazza Gran Madre, un microcosmo di bizzarri personaggi. Un cortile circondato da ballatoi con le classiche tende di plastica, la biancheria stesa. A vivacizzare l’ambiente, un murales, una vasca con i pesci e appesa al campanello una faccia di Gargamella che quando suona si illumina!
Qui abita una coppia davvero particolare: Sofia e Teo, padroni di alcuni alloggi che affittano. Con loro vive l’irrequieta Benedetta, un medico chirurgo di una bellezza particolare, molto diretta e anticonformista. C’è poi il piccolo Tommy, una tartaruga di nome Luciano e Liborio, che non azzecca un congiuntivo ma cuce benissimo eleganti pettorine per i cani delle signore del quartiere bene. Infine, Andrea, che forse esiste, forse no.
In un giorno di tardo autunno arriva Francesco Benetti, cinquantenne, che dopo una gloriosa carriera ha deciso di farsi assumere in Fiat. Francesco è romano, cerca alloggio e dopo alcuni tentennamenti decide di affittare uno degli alloggi della casa di piazza Gran Madre. Lui è quello che si dice una persona normale. Alto, fisico prestante ma come tutti i normali, ha le idee poco chiare sul tema della normalità e fa fatica inizialmente ad accettare gli handicap fisici e affettivi della comunità che vive nel condominio.
Con gradualità le barriere mentali però scompaiono grazie anche ad alcuni episodi nei quali Francesco si va a cacciare. Episodi ricchi di trambusti sentimentali, chiacchiere e confessioni, lettere, e-mail e sms.
Vi proponiamo, quindi, un racconto di grande delicatezza, ironia, perfino sensualità, con una contagiosa allegria che mostra la vita in comune dei disabili e dei normodotati. Un fantastico luogo di emozioni e avventure fino a un sorprendente, inatteso finale. Non vogliamo aggiunge altro… solo segnalarvi la densa e gustosa scrittura scaturita dalla collaborazione tra la giornalista Roberta Pellegrini, che si è confrontata con questa storia, presente nella testa dell'amico Andrea Pedana da tempo.

(Dario De Vecchis)

La Casa di Tolkien
di Andrea Pedana e Roberta Pellegrini
Nutrimenti
253 pagine
15 euro

ECO DEL LIBRO –> CIRCOLO LETTURE CORSARE Recensione del libro "Sesso e paradiso"

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Ininterrotta e sempre più prolifica la rassegna di recensione dei libri su ECO DEL LIBRO coordinata dallo staff del Circolo Letture Corsare. Questa è la volta del nostro Guerrino Babbini che ci propone il libro "Sesso e paradiso" di Salvatore Mongiardo.

cacciolati eco di torinoLink diretto all'articolo: http://www.ecoditorino.org/recensione-sesso-e-paradiso-di-salvatore-mongiardo-eco-del-libro.htm

Nell'articolo si legge:

Recensione: Sesso e Paradiso, di Salvatore Mongiardo (Eco del Libro)

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29 / 03 / 2011 – Siamo giunti alla recensione numero ventisette, per il settimanale appuntamento con la lettura da noi consigliata, attraverso la rubrica "Eco del Libro".

Per gli operai è scontato che il paradiso è nell'accoglienza del corpo della donna. La comunione e la creatività di questa accoglienza, delineano l'eternità e il paradiso. Anche Salvatore cita questa definizione, raccontando una storia sentita in piazza (pag.234). Letti i primi due libri di questo autore, disponibili su Internet, cliccando nome e cognome dell’autore, mi aspettavo un viaggio verso la dea madre, il principio femminile equiparato alla divinità La faccia di madonna che di Dio sola può dirsi imagin vera in terra. Poesia di Tommaso Campanella, giudicata erotica. Mi aspettavo un'immersione nell'altra metà del cielo. Un tema sulla possibilità di costruire un umanesimo in chiave femminile, per portare la civiltà fuori dalla caccia delle streghe e dalla gestione maschile e autoritaria del corpo femminile, dalla mercificazione delle persone, vendute a pezzi. Invece in “Sesso e Paradiso” ho trovato ancora prevalente il tormentoso problema della Violenza, le cui origini e le cui caratteristiche, nei primi due libri, Salvatore Mongiardo ha cercato fin nel seno di Dio e nelle Sacre Scritture. In “Sesso e Paradiso” ha descritto la violenza della repressione sessuale. Gli è bastato descrivere la vita del suo paese, Sant’Andrea Ionico, pieno di preti. Acuta la riflessione che vede nel celibato obbligatorio dei preti l’origine della sacra inquisizione, in effetti la chiesa ortodossa non ha mai avuto questo strumento di potere temporale e di guerra alle donne, perseguitate come streghe. Come sarebbero piaciuti ad Erasmo da Rotterdam i commenti sulla sacra inquisizione, pronunciati dalla saggezza di un pazzo ufficiale, don Paoluccio, filo conduttore del racconto. Pazzo per paura della guerra. Ce n’è un altro pazzo ufficiale nel libro, la cui saggezza è stata liberata dal manicomio, Giacomo. Altri hanno la saggezza dei pazzi, senza essere mai stati in manicomio. ASant’Andrea Ionico i pazienti dei manicomi erano soprattutto donne, vittime dell’oppressione religiosa, e trattate con l'elettroshock. Il professor Puca, direttore della clinica psichiatrica Villa Nuccia si meravigliava del numero elevato di donne andreolesi ricoverate e diceva: “Forse è a causa del vento che soffia forte a Sant'Andrea?” dove oltre al vento c'era un colossale controllo clericale sulle donne, soprattutto sulle Figlie di Maria, spionaggio compreso.

(Guerrino Babbini)

Sesso e Paradiso
di Salvatore Mongiardo
Ed. Iride
302 pagine
12 euro