Archivio mensile:luglio 2013

Rileggendo propone “In riva al mare” di Veronique Olmi . Una amara e crudele vacanza !

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Una vacanza è sempre l’interruzione del quotidiano, la voglia di riposo, di tirare i “remi” in barca per fare il punto sulla nostra esistenza, tracciare e inventare progetti per il futuro, fare i conti con il passato e con chi ti sta attorno: i propri familiari, gli amici. La vacanza è quasi sempre questo, sensazioni e desideri, ma quella che Veronique Olmi, scrittrice francese, ha pubblicato nel 2002 in Francia con il titolo “Bord de mer”, è una vacanza atipica, una vacanza di rottura che spezza nell’anima e nel fisico la protagonista del racconto. La donna è madre di due bambini : Kevin 5 anni e Stan 9 anni. Due cuccioli d’uomo con le loro esigenze, i loro capricci e le loro piccole prove di maturità. Maturità una parola che leggendo il libro capiamo subito non essere una qualità della madre, una donna afflitta da un distrurbo psichiatrico, del quale non conosceremo mai il nome. La donna organizza in pieno inverno una vacanza, perché i suoi piccoli non hanno mai visto il mare! Il mare d’inverno è bello, ha un odore diverso, mostra la sua natura vera, scatena sensazioni e vibrazioni forti, ma per la donna e i suoi figli non sarà così. Con i pochi risparmi accumulati partono per una cittadina della provincia francese. L’accompagnerà in questa vacanza una uggiosa, fangosa pioggia e un vento freddo. La pioggia, che non smetterà mai di cadere da un cielo grigio che non regalerà mai uno spiraglio di luce e di calore ai personaggi del racconto. A questo si aggiunga l’impatto con la realtà locale ricco di ostilità o indifferenza anche da parte delle figure umane che vengono incontrate dalla nostra piccola famiglia. Questo impatto è per la donna uno strumento in più che accresce il suo mal di vivere e la sua disperazione. Si percepisce dalla lettura del racconto una conclusione tragica della vacanza che lasciamo alla curiosità del lettore, ma che ci ha sconvolto e atterrito anche per la sua elegante crudezza. Un bel libro comunque scritto con grande patos da una scrittrice che sa regalarci con maestria i sentimenti e i dubbi più reconditi di una donna ferita nell’anima. Dario De Vecchis

Veronique Olmi “In riva al mare”, Einaudi, pagg.93, 9.00 euro

Rileggendo propone “Il Saltatempo” di Stefano Benni . Un romanzo per riflettere sul nostro progresso !

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E’ la memoria la molla e la voglia di raccontare la crescita di un uomo. La sua prima infanzia, la sua adolescenza e la sua maturità. In sintesi questo potrebbe essere il succo della storia del libro di Stefano Benni “Il Saltatempo” .L’autore bolognese nel descrivere questo personaggio usa la saggia strada di farlo nascere nel dopoguerra e di far accompagnare la sua crescita alla crescita dell’Italia postbellica e delle sue numerose contraddizioni socioeconomiche. Perché il personaggio si chiama Saltatempo si viene a conoscere nelle prime pagine del romanzo. Lupetto, lo chiamano, vede un uomo alto, con una folta barba e un cane vecchio accanto. A Lupetto pare di trovarsi al cospetto di un dio. Questo dio pagano grande ma sporco gli regala per tutta la sua vita una facoltà: un orologio interno, come chiamerà lui “un orobilogio” che consentirà di correre avanti nel tempo, di vedere quello che accadrà nel mondo e insieme di vivere il suo tempo, quello della sua vita e quello scandito dal normale orologio. Lupetto viene ribattezzato dal dio “Saltatempo” e vive continui salti in avanti nel tempo che lo fanno diventare un tipo alquanto bislacco e distratto. La storia si dipana cos’ dall’industrializzazione postbellica dell’Italia che fa perdere gli antichi connotati originali al paese del Nord del paese dove vive il ragazzo che ne vede le trasformazioni dal tranquillo e ricco di natura paesino di provincia a sede dei più orgiastici cambiamenti ambientali e strutturali, tutti costruiti con ferro e mattoni e in nome del progresso (falso) e del consumismo (vero). Nel racconto si trovano decine di personaggi tutti straordinari e che per chi ha vissuto per anni nei paesi della vera provincia italiana potrà paragonare ai molti che hanno circondato la sua infanzia, l’adolescenza e la prima maturità e il loro ricordo sarà la lezione più bella che si potrà ricavare da “Il Saltatempo” ovvero il dono della memoria. Dario De Vecchis

Stefano Benni, “Il Saltatempo” , Feltrinelli pagg 265 ,euro 14,46

Stile Libero 2013 Quarto appuntamento con “Percorso Creativo” e la splendida “chiaccherata” tra Alessandro Del Gaudio e Laura Scaramozzino

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Occhiolino“Percorso Creativo” di Laura Scaramozzino il libro proposto per il quarto appuntamento di Stile Libero 2013 da l nostro Alessandro Del Gaudio non solo non ha deluso le aspettative ma la presentazione è andata al di là dei classici canoni delle presentazioni di libri ( come molte volte volte sperimentato nel nostro Circolo) ed è stata come ha giustamente sottolineato il curatore una godibile chiaccherata con un’autrice che ama la lettura, la scrittura e ne ha colto l’essenza, la polpa. Possiamo scrivere che infatti Laura Scaramozzino ci è piaciuta per la semplicità dei concetti che ha espresso, per la naturalezza con la quale ha fatto comprendere ai molti presenti in sala le linee guida di questo libro che è una vera propria guida per aspiranti scritturi e non solo. Consigli utili come ha sottilineato Del Gaudio che ha subito puntualizzato all’inizio della serata la sua avversione alle scuole di scrìttura e la sua predilezione per le guide e i consigli che vi si trovano. Maestro di questo per Del Gaudio lo scrittore Terry Brooks del quale ha letto un passo che ha aperto “la chiaccherata” con Laura Scaramozzino. Ma se i consigli di Brooks sono stati accolti nella discussione non possiamo che annotare che per scrivere un libro come a ricordato Laura si deve partire dalla pazienza e dalla passione e dalla curiosità, attraverso la documentazione e l’osservazione. La miscela o la combinazione di queste parole diventa la magia per lo scrivere, già una magia che possono creare mondi che suggeriscono la realtà. Descrivere questi mondi con alla base l’idea di un progetto che è anche la preparazione del viaggio all’interno della scrittura partendo come ha sottolineato Scaramozzino da un idea e dal soggetto. Lo scrittore diventa così una sorta di ricercatore, di un archeologo che traccia la struttura del soggetto, delinea le tappe del progetto, si documenta, intervista, compone in libertà e con la voglia di sondare sempre nuove vie. Nuove vie, ripartenze perché uno scrittore che si ritiene arrivato sbaglia come sbaglia chi ritiene di scrivere su commissione o di percorrere la strada della scrittura per pura commercializzazione. Uno scrittore, un buon scrittore è chi ama la lettura, legge tanti libri e con grande piacere. A questo piacere per la lettura come ha sottolineato Laura Scaramozzino può concorrere la convinsione di creare anche per lasciare una traccia con la sua scrittura al di là della sua esistenza. Questa è la Bellezza dello scrivere o meglio come ha ricordato Scaramozzino pungolata da Del Gaudio la bellezza è una possibilità perché lo scopo finale di uno scrittore è dimostrare come “funziona” il mondo ed essere coerente ed avere equilibrio nel descriverlo. Un equilibrio che parte quando si intraprende un viaggio per scrivere un libro dall’avere già in testa il finale. Quel finale deve essere chiaro per far crescere il racconto e i personaggi che vi appaiono. I personaggi sono i compagni di viaggio dello scrittore. La capacità dello scrittore stata nel descriverli in maniera plausibile, costruirne il carattere, renderli attivi o passivi, succubi o impossibilitati o padroni. Nello scrivere un libro si deve pensare anche alla voce narrante, allo scrivere in prima o terza persona perché la presenza del narratore rende un romanzo, un racconto plausibilmente reale. Importante è poi la scelta del soggetto e qui si passa alla funzione del montaggio del racconto perché importante per creare una storia è trovare la giusta tipologia di manipolazione temporale con i flashback, le anticipazioni, le contrazioni e le dilatazioni . Insomma come scrive nelle conclusioni di “Percorso Creativo” Laura Scaramozzino “la scrittura migliore ci offre migliaia di mondi e di vite possibili. Una vita sola sappiamo non basti, così come non basti un solo libro, sia esso scritto oppure letto, a prosciugare la nostra sete di esistenze…”. E noi aggiungiamo questa è la ricerca del benessere, la nostra Eudamonia, che abbiamo nella serata del 10 luglio come Circolo Letture Corsare assaggiato e gustato con molto piacere e aspettiamo Laura Scaramozzino questa volta con il suo primo romanzo nella nostra sede con molta curiosità! Dario De Vecchis

Stile Libero 2013 Quarto appuntamento con “Percorso Creativo” e la splendida “chiaccherata” tra Alessandro Del Gaudio e Laura Scamarazzino

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Occhiolino“Percorso Creativo” di Laura Scaramozzino il libro proposto per il quarto appuntamento di Stile Libero 2013 da l nostro Alessandro Del Gaudio non solo non ha deluso le aspettative ma la presentazione è andata al di là dei classici canoni delle presentazioni di libri ( come molte volte volte sperimentato nel nostro Circolo) ed è stata come ha giustamente sottolineato il curatore una godibile chiaccherata con un’autrice che ama la lettura, la scrittura e ne ha colto l’essenza, la polpa. Possiamo scrivere che infatti Laura Scaramozzino ci è piaciuta per la semplicità dei concetti che ha espresso, per la naturalezza con la quale ha fatto comprendere ai molti presenti in sala le linee guida di questo libro che è una vera propria guida per aspiranti scritturi e non solo. Consigli utili come ha sottilineato Del Gaudio che ha subito puntualizzato all’inizio della serata la sua avversione alle scuole di scrìttura e la sua predilezione per le guide e i consigli che vi si trovano. Maestro di questo per Del Gaudio lo scrittore Terry Brooks del quale ha letto un passo che ha aperto “la chiaccherata” con Laura Scaramozzino. Ma se i consigli di Brooks sono stati accolti nella discussione non possiamo che annotare che per scrivere un libro come a ricordato Laura si deve partire dalla pazienza e dalla passione e dalla curiosità, attraverso la documentazione e l’osservazione. La miscela o la combinazione di queste parole diventa la magia per lo scrivere, già una magia che possono creare mondi che suggeriscono la realtà. Descrivere questi mondi con alla base l’idea di un progetto che è anche la preparazione del viaggio all’interno della scrittura partendo come ha sottolineato Scaramozzino da un idea e dal soggetto. Lo scrittore diventa così una sorta di ricercatore, di un archeologo che traccia la struttura del soggetto, delinea le tappe del progetto, si documenta, intervista, compone in libertà e con la voglia di sondare sempre nuove vie. Nuove vie, ripartenze perché uno scrittore che si ritiene arrivato sbaglia come sbaglia chi ritiene di scrivere su commissione o di percorrere la strada della scrittura per pura commercializzazione. Uno scrittore, un buon scrittore è chi ama la lettura, legge tanti libri e con grande piacere. A questo piacere per la lettura come ha sottolineato Laura Scaramozzino può concorrere la convinsione di creare anche per lasciare una traccia con la sua scrittura al di là della sua esistenza. Questa è la Bellezza dello scrivere o meglio come ha ricordato Scaramozzino pungolata da Del Gaudio la bellezza è una possibilità perché lo scopo finale di uno scrittore è dimostrare come “funziona” il mondo ed essere coerente ed avere equilibrio nel descriverlo. Un equilibrio che parte quando si intraprende un viaggio per scrivere un libro dall’avere già in testa il finale. Quel finale deve essere chiaro per far crescere il racconto e i personaggi che vi appaiono. I personaggi sono i compagni di viaggio dello scrittore. La capacità dello scrittore stata nel descriverli in maniera plausibile, costruirne il carattere, renderli attivi o passivi, succubi o impossibilitati o padroni. Nello scrivere un libro si deve pensare anche alla voce narrante, allo scrivere in prima o terza persona perché la presenza del narratore rende un romanzo, un racconto plausibilmente reale. Importante è poi la scelta del soggetto e qui si passa alla funzione del montaggio del racconto perché importante per creare una storia è trovare la giusta tipologia di manipolazione temporale con i flashback, le anticipazioni, le contrazioni e le dilatazioni . Insomma come scrive nelle conclusioni di “Percorso Creativo” Laura Scaramozzino “la scrittura migliore ci offre migliaia di mondi e di vite possibili. Una vita sola sappiamo non basti, così come non basti un solo libro, sia esso scritto oppure letto, a prosciugare la nostra sete di esistenze…”. E noi aggiungiamo questa è la ricerca del benessere, la nostra Eudamonia, che abbiamo nella serata del 10 luglio come Circolo Letture Corsare assaggiato e gustato con molto piacere e aspettiamo Laura Scaramozzino questa volta con il suo primo romanzo nella nostra sede con molta curiosità! Dario De Vecchis

6 luglio Viale Mazzini un concerto di successo a Borgaro e … grazie Cinzia Modena per Stile Libero 2013 !

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E’ stato un successo di partecipazione il concerto dei Viale Mazzini che si è tenuto sabato 6 luglio a Borgaro in piazza della Repubblica. Un successo e visto che è rimasto sottotraccia ora possiamo scriverlo a chiare lettere che questo concerto era all’interno della programmazione di Stile Libero 2013 organizzata dal nostro Circolo Letture Corsare e con un accordo con l’amministrazione comunale è stato inserito nel cartellone delle iniziative “Serate sotto le Stelle”. Rinviato due settimane fa per un forte temporale il concerto questa volta c’è stato e ha richiamato in piazza della Repubblica centinaia di spettatori che mano a mano che le note dei Viale Mazzini e la voce della loro cantante Cinzia Bellini si è sempre di più amplificata accorrevano attratti come nella fiaba del Piffero Magico. Due ore incalzanti di brani del repertorio della grande Mina, l’icona, la regina per eccellenza della canzone italiana, che hanno rapito tutti i presenti, con applausi a scena aperta che non erano retorici ma largamente istintivi ed entusiasti. Diciamolo noi del Circolo Letture Corsare siamo stati contenti e abbiamo lasciato gli oneri e gli onori della scelta tutti all’amministrazione comunale e al suo assessore Fabrizio Chiancone. Ma visto che siamo gente corretta e molto “corsara” vogliamo noi ringraziare la nostra amica Cinzia Modena che per il Circolo ha proposto un bel pacchetto di incontri musicali nei mesi passati all’amministrazione comunale. Proposte di qualità che sono sfociate nella scelta dei Viale Mazzini. Cinzia è sempre stata sicura del successo del concerto “Vedrai la gente si spellerà le mani” ci diceva e così è stato. Grazie Cinzia e contiua a proporci sempre queste “corsare “ iniziative e senti il trillo “Brava”! Occhiolino Per il Circolo Letture Corsare Dario De Vecchis

Stile Libero 2013 una serata con i Balanta e i volontari di Abala lite e le parole Prog resso, Solidarietà e Rispetto!

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E’ stata la parola “Progresso” o meglio la domanda iniziale fatta ai volontari di Abala lite “Che cos’è per voi il progresso” la chiave di lettura della serata organizzata martedì 2 luglio per Stile Libero 2013 per presentare il libro “Sentieri del Villaggio”. Da questa domanda in poi è stato un diluvio di sensazioni, concetti, pensieri che Pino Valsavoia, presidente di Abalite, Salvatore Merola, Margherita Dotta Rosso e il nostro Guerrino Babbini hanno prodotto e regalato ai presenti. La sensazione era quella di essere per una sera tutti insieme a Fanhe, il villaggio della Guinea Bissau dove Abalalite porta avanti i suoi progetti di solidarietà. Abbiamo così compreso Fanhe e la popolazione Balanta che vi vive ma anche rivalutato al meglio il lavoro di questi volontari. Dai racconti fatti infatti emerge che la solidarietà, il volontariato degli uomini e donne di Abala lite non è solo un aiuto di conforto ma vuole essere uno strumento in più per i Balanta per determinare la loro crescita sociale, culturale ed economica. Una evoluzione che si badi bene è già propria nei Balanta che hanno le loro regole, i loro modelli di vita, le loro credenze ma che accettano il confronto senza essere però schiacciati o oppressi da chi si pensa più evoluto di loro. Tutto questo sta nel libro che è anche uno strumento di lavoro anzi di progettualità per nuovi impegni non solo per Fanhe ma per altre reatà africane. Averlo scritto è costata si fatica ma è anche stata una tappa per Abala lite per continuare questo viaggio corale e ricco di esperienze concrete che è giusto aiutare come abbiamo fatto noi del Circolo Letture Corsare con questa serata, una serata da ricordare e riproporre! Dario De Vecchis

Stile Libero 2013 Mercoledì 10 Luglio a Borgaro ” Percorso Cr eativo” con Laura Scaramozzino coordina Alessandro Del Gaudio

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Quarto appuntamento per Stile Libero 2013 il 10 luglio a Borgaro a partire dalle ore 21.00 in via Diaz 15 . Questa volta non poteva che “cascare a fagiolo” la serata organizzata per il Circolo Letture Corsare da uno dei soci più impegnati lo scrittore Alessandro Del Gaudio che ha proposto una serata con Laura Scaramozzino autrice del libro “Percorso Creativo” sottotitolato “Un viaggio chiamato scrittura” . Un libro meglio etichettarlo un saggio su come “scrivere un racconto o un romanzo che rappresenta un desiderio pulsante ed emoziona il cuore di molti”. E’ una costatazione che pone anche una ovvia domanda “ Qual è il motore propulsivo che soggiace a un sogno tanto comune eppure non così semplice da realizzare?”. Laura Scaramozzino crede che “ La scrittura è un’avventura paragonabile a quella di un viaggio e per affrontarla al meglio occorre conoscere le motivazioni profonde che invitano l’aspirante scrittore a intraprenderla”.Ecco spiegato il motivo per Scaramozzino di aver pubblicato “ questa guida pratica, dettata da esperienze vissute da questa seducente biblofila con centinaia di nuovi autori e riportate nel libro come fossero una sequenza filmica”. L’obiettivo così per Scaramozzino porta a un “duplice scopo: trasmettere il coraggio di scrivere e aumentare il desiderio della qualità di lettura. Attraverso questo libro l’autrice fa comprendere come provare a costruire insieme una storia, anche grazie agli esempi di autori straordinari. Si comprende così che nella scrittura nulla va mai dato per scontato. L’autrice ci fa capire che un quadro, un racconto o un film possiamo farlo tutti.Ci insegna che una sola cosa rende l’opera unica: lo stile”. Una serata chiave per il Circolo Letture Corsare, un punto d’approdo concreto dopo quasi cinquanta incontri organizzati dal 2009 con i più disparati autori e autrici di romanzi, saggi, poesie. Ma chi è Laura Scaramozzino? Torinese, classe 1976, conduce da dieci anni il programma culturale Dimensione Autore presso la nota emittente piemontese Radio Italia Uno. Ha progettato e tenuto corsi di scrittura creativa di primo e secondo livello per associazioni culturali e presso enti pubblici a Torino, provincia e a Palermo.Ha realizzato stage e corsi intensivi su generi letterari e argomenti specifici. Alcuni suoi allievi hanno ottenuto riconoscimenti prestigiosi in concorsi letterari nazionali e pubblicato racconti o romanzi. Ha studiato filosofia e collabora con case editrici locali e d’interesse nazionale con cui ha promosso e realizzato laboratori di scrittura. Promotrice e presentatrice di eventi culturali ha intervistato e letto autori di rilievo, quali Fabio Geda, Davide Longo e Alessandra Appiano.Ha svolto attività di editor, ha collaborato con il Corriere dell’arte e curato articoli e recensioni di esposizioni d’arte, di cinema e di letteratura. Personaggio quanto mai poliedrico e che attendiamo con molta curiosità invitando gli amanti delle buone letture e possibili scrittori a non perdere questa occasione. Dario De Vecchis

Rileggendo propone “Se dico radici dico storie” di Gian Luca Favetto. L’esaltazione del meticciato che è in tutti noi!

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Il libro che presentiamo ha un titolo accattivante “Se dico radici dico storie” di Gian Luca Favetto e la lettura di quest’opera conoscendo quasi tutto il percorso letterario dello scrittore, ricco di racconti e romanzi, poesie e audiolibri, ci fa scrivere che senza dubbio questa opera ricca di tante anzi troppe vicende personali ci conduce nella ricerca di Favetto delle sue radici. Lo scrittore infatti descrive luoghi, personaggi reali e i racconti letti hanno la forza anche di far pensare il lettore alle proprie radici. Già le radici che nel testo che Favetto ha elaborato diventano lo strumento per una sorta di autoanalisi. Ha affrontato temi a lui cari :l’amicizia, la cucina, il calcio e il cinema partendo dal disegno di una carta geografica. Tutto il suo libro, a ben guardare, oscilla tra un fortissimo richiamo alle origini piemontesi, Torino, ma soprattutto Rueglio il suo paese d’origine e l’ altrettanto potente suggestione del viaggio. Non per niente ha iniziato il racconto ricostruendo la figura di un padre trapiantato dal Nord Italia all’ estremo Oriente e ricordato che suo nonno è partito per il Vietnam per amore. Questo dato delle radici fanno scrivere a Favetto nel libro “ non sono neppure provinciale, mi manca il posizionamento, la solidità e la fiducia; non posso definirmi cittadino del mondo e tuttavia non sono un paesano”. Da tale incertezza che non è certo negativa, Favetto a nostro giudizio ha esaltato il meticciato che è in tutti noi che va coltivato ed in alcuni casi esaltato! Dario De Vecchis

Gian Luca Favetto “Se dico radici dico storie”, Edizioni Laterza, pagg. 152 , 10.00 euro